Ci sono due fasi nella retinopatia diabetica: una prima fase, detta “non proliferativa” o “intraretinica” (caratterizzata da presenza di emorragie nel tessuto retinico e/o accumulo di essudati) e una seconda fase, detta “proliferativa”, più grave e successiva alla prima, caratterizzata dalla presenza di vasi sanguigni neoformati che crescono in maniera disordinata e distruttiva, provocano frequenti emorragie e, alla fine, se non interviene la terapia, provocano distacco di retina e cecità.
Inoltre, in concomitanza con la prima o la seconda fase, può intervenire un edema della macula (la parte centrale della retina) con importante deficit visivo. Il problema è diffuso: in Italia ci sono più di tre milioni di diabetici e, di questi, circa due milioni presentano una forma più o meno grave di retinopatia diabetica. Le buone notizie sono che non tutti i diabetici andranno incontro a complicazioni oculari e comunque occorrono in genere almeno 10 anni di diabete prima di notare coinvolgimenti visivi. Una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo riescono in genere a evitare gravi ripercussioni alla vista.